Oggi nella Tuscia è stata una giornata splendida, con il mio amore sono andata a raccogliere gli asparagi selvatici. Bellissima passeggiata, prima in campagna, poi ci siamo allungate fino alla macchia sul mare, qui c'è stata l'esplosione di asparagi! Cosa c'è di meglio nel mangiare per cena quello che si è raccolto? Mi sento una privilegiata nel poter scegliere cosa mangiare. Oggi, tutto o quasi è manipolato, vivere in un piccolo paese lontano dalle grandi città ci da ancora questa opportunità di scelta. Cibi sani e naturali, quando è possibile, raccolti con le proprie mani.
misticanze
martedì 29 marzo 2011
frittata di asparagi selvatici con mescolanza di verdure primaverili
Oggi nella Tuscia è stata una giornata splendida, con il mio amore sono andata a raccogliere gli asparagi selvatici. Bellissima passeggiata, prima in campagna, poi ci siamo allungate fino alla macchia sul mare, qui c'è stata l'esplosione di asparagi! Cosa c'è di meglio nel mangiare per cena quello che si è raccolto? Mi sento una privilegiata nel poter scegliere cosa mangiare. Oggi, tutto o quasi è manipolato, vivere in un piccolo paese lontano dalle grandi città ci da ancora questa opportunità di scelta. Cibi sani e naturali, quando è possibile, raccolti con le proprie mani.
frigidaire
lunedì 1 novembre 2010
zuppa di ceci del solco dritto e castagne
Zuppa di ceci del solco dritto e castagne
Questa zuppa, per tradizione, veniva
preparata per il pranzo della vigilia di natale. Si usavano le castagne secche mettendole a bagno insieme ai ceci. Sinceramente io adoro le castagne fresche e in questo periodo autunnale, il primo freddo, la voglia di mangiarle e cucinarle è più forte di me. Cosa c'è meglio di una zuppa?
Per questa zuppa userò i ceci del solco dritto; il nome “del solco dritto” viene dalla tiratura del solco con l'aratro tirato ancora con i buoi, un rito che da secoli si ripete ogni anno il 14 agosto per ringraziare il cielo e la terra del raccolto appena finito e di buon auspicio per il raccolto futuro.
Zuppa di ceci del solco dritto e castagne
ingredienti per 4 persone
400 gr di ceci già ammolati
300 gr di castagne
olio extravergine d'oliva
2 spicchi d'aglio
4 foglie d'alloro
1 costa di sedano
peperoncino qb
sale
brodo vegetale 2l
4 fette di pane tostato
Preparazione
mettere a bagno i ceci la sera prima se si vogliono usare i ceci secchi, poi il mattino seguente metterli a cuocere per un ora circa con uno spicchio di aglio e due foglie d'alloro. Nel caso si avesse poco tempo utilizzare i ceci in barattolo gia cotti avendo cura di lavarli dalla loro acqua. Fate un brodo vegetale con carota sedano e cipolla. Sbollentate le castagne fresche facendo un piccolo taglio per sbucciarle meglio. Pelate le castagne, fate un soffritto con l'aglio, l'alloro, il sedano e il peperoncino. Aggiungete le castagne, i ceci e il brodo vegetale e fate cuocere per un ora circa. Se volete una zuppa più cremosa frullate un terzo della zuppa 15 minuti prima della fine cottura. Servite la zuppa con pane tostato e olio d'oliva a crudo.
Buon appettito.
venerdì 22 ottobre 2010
la mia cena...
Ho letto questo libro, letto, ascoltato, mangiato, bevuto. Mi piace questo modo di vivere la cucina mescolata alla musica e al buon bere. Sì ti viene voglia di mettere la padella sul fuoco e sentire lo sfregolio dell'olio. food sound system
La settimana scorsa avevo messo in frigo un tartufo estivo.Cosa mangio stasera per cena? Esco compro due uova,spinaci... Non ho tante cose da bere in casa ma ho un vino di gran classe regalatomi dal mio amico Stephan un Blanc de Noir (spatburgunder) un delizioso bianco tedesco, parte la voce graffiante Solitude Malia... ft Billie Holiday
buon appetito
La mia cena...
Uova al tegamino con tartufo e spinacini
Ingredienti per 1 persona
2 uova fresche
tartufo quanto basta
spinaci 200 gr
sale
burro
preparazione
Mettere in una padella antiaderente una noce di burro aggiungere gli spinaci e fateli appassire. Una volta appassiti rompere sopra gli spinaci le uova fateli cuocere con un coperchio. Togliere il tutto dalla padella mettere in un bel piatto e grattate sopra il tartufo.
mercoledì 20 ottobre 2010
l'autunno vien mangiando
L'autunno vien mangiando...
La tavola si fa ricca, l'autunno porta con sé i frutti che scaldano il corpo e l'anima. Si raccolgono i frutti che l'estate ha maturato, pieni di colore, calore, energia...la fantasia in cucina prende la mano, riesce ad esprimere il meglio di sé. Dopo l'estate i primi freddi resuscitano la voglia di cibi caldi, cucinati, mescolati per attutire i primi freddi. Solo alcuni: fichi, uva, castagne, funghi, cachi, mele, melograni, olive....frutti caldi pieni di calore. Usati freschi, essiccati, spremuti, trasformati per la dispensa invernale.
Spesso associo alla raccolta di alcuni di questi frutti la vendemmia, la raccolta delle olive a riti sempre legati al cibo, che ogni anno si ripetevano nelle pause per mangiare. Nelle catane di chi lavorava in cantina c'erano: baccalà sfilettato, aringhe, la mortadella...il filone di pane sciapo... nei frantoi c'era sempre il camino acceso (anche oggi) dove c'è sempre qualcuno che tiene la brace abbondante per poter bruscare il pane, tenere al caldo nel coccio i fagioli affogati nel olio...
Ogni stagione la terra ci da i suoi frutti, mi sento una privilegiata a riconoscerli grazie alla cultura contadina che mi porto dietro. Ho sempre pensato fosse normale sapere che i peperoni ci sono d'estate, i cavolfiori d'inverno...invece mi rendo conto che non è così. Oggi dal fruttivendolo, nei supermercati trovi tutto, tutto proviene da altrove, da luoghi in cui ora c'è il sole e niente zuppe di castagne o zucca. Mangiare seguendo la stagionalità è importante (non lo dico io) l'autunno mediterraneo mi ispira così tanto che corro in cucina a far fumare pentole e tegami.
giovedì 22 aprile 2010
Che magico alimento la Ricotta, ogni occasione è buona per per mettersi in mostra. Come una signora sa usare il vestito giusto. Dolce, salata, morbida e cremosa da sola e in compagnia. Molte sono le preparazioni di ricette in pasticceria: dal cannolo siciliano alla pastiera napoletana, mousse, creme, torte. Come ripieno di pasta e carni. Prodotta dal siero residuo della trasformazione del latte in formaggio, riscaldato nuovamente ad alta temperatura. Nasce la Ricotta, da qui il nome “cotta due volte”. Con la Ricotta a volte non serve descrivere una ricetta, viene da sé mangiarla da sola o per chi ha la fortuna di avere un produttore vicino appena fatta, ancora calda... con il caffè del mattino con del miele, un pizzico di cannella....come antipasto con sale pepe e olio, con basilico e pomodori, come salsa per crostini, con erba cipollina o timo. Insomma conviene sempre averne in frigo, risolve un pranzo o una cena una merenda e....come una signora è sempre pronta ad ogni appuntamento.
Che dire la ricotta mi piace tanto! Di bufala, mucca, capra, pecora...
la bufala con miele e pepe, la pecora come ripieno di ravioli, la capra a mousse con menta e una salsa di ciliege la mucca con pomodori sale olio e basilico.
Una domenica sera a cena dai miei amici Mariella e Vincenzo a Ischia di Castro, nella mia amata Tuscia. La casa è avvolta da una calda luce e da sapori di cucina di casa. I tortellini galleggiano in un brodo delizioso, fatto in casa. Poi un bollito accompagnato da una salsa verde di cui Vincenzo è molto geloso. Mi piace questo cibo che accompagna chiacchiere e risate. Alla fine Vincenzo si avvicina al frigorifero e ne estrae un piatto su cui sta adagiata una candida ricotta fresca. Ne prende un pezzo e la mescola con marmellata di visciole. Da allora questo fine pasto, con il suo simpatico nome di "maialata" è entrato nella mia geografia culinaria. Qualche volta ci aggiungo anche del miele di acacia. Che bontà con il pane, con le fette biscottate o anche da sola. Sì, la ricotta è proprio una gran signora...
Oggi due ricette molto semplici da fare ma, gustose e di sicuro successo. La prima ricetta è un primo piatto dolce salato tipico del territorio in cui vivo con una piccola variazione. La seconda un dolce nato nel ristorante di famiglia qualche anno fa...riprende sempre la tipicità del territorio nell'utilizzo di un erba aromatica dal nome esotico la “Persia” (maggiorana) utilizzata per un dolce delle feste originario di Valentano, “tortelli di ricotta con la persia” usata nei sughi con le rigaglie e tanti altri utilizzi.
La ricotta utilizzata per queste ricette è quasi sempre di pecora o mista pecora e mucca.
crema di ricotta alla persia con salsa di fragole
Crema di ricotta alla persia con salsa di fragole
Per la crema di ricotta ingredienti per 4 persone
320 gr di ricotta freschissima
3 rametti di persia (maggiorana)
4 cucchiai di panna fresca
4 cucchiai di zucchero a velo
Salsa di fragole
250 gr di fragole fresche
60 gr di zucchero semolato
2 cucchiai di acqua fredda
Preparazione
Per la preparazione di questo dolce abbiamo bisogno di un robot da cucina, prepariamo prima la salsa di fragole, lavate e pulite le fragole mettere tutti gli ingredienti nel robot e frullare per circa 5 minuti ad alta velocità. Se la salsa non risulta dolce (a volte le fragole non sono troppo mature aggiungere a piacere ancora zucchero). Mettere la salsa in frigorifero. Per la preparazione della crema di ricotta: tritare con un coltello i rametti di persia poi mettere la ricotta nel robot aggiungere tutti gli altri ingredienti insieme e frullare fino a quando diventa cremosa. Servire il dolce in un piatto con la salsa di fragole a specchio poi formare delle quenelle di crema e metterle sopra la salsa. Guarnire con foglioline di persia.