martedì 29 marzo 2011

frittata di asparagi selvatici con mescolanza di verdure primaverili



Oggi nella Tuscia è stata una giornata splendida, con il mio amore sono andata a raccogliere gli asparagi selvatici. Bellissima passeggiata, prima in campagna, poi ci siamo allungate fino alla macchia sul mare, qui c'è stata l'esplosione di asparagi! Cosa c'è di meglio nel mangiare per cena quello che si è raccolto? Mi sento una privilegiata nel poter scegliere cosa mangiare. Oggi, tutto o quasi è manipolato, vivere in un piccolo paese lontano dalle grandi città ci da ancora questa opportunità di scelta. Cibi sani e naturali, quando è possibile, raccolti con le proprie mani.





All'inizio ho pensato che poteva essere stupido presentare una ricetta così semplice. Una Frittata! la differenza la fa l'asparago selvatico, ma poi, quanti sanno fare veramente una frittata. Conosco gente che non sa proprio da dove iniziare.
Per la frittata: uova, 2 per persona, olio extra vergine d'oliva, porro, sale, pepe, una manciata di grana padano, asparagi.
Lavare e tagliare gli asparagi metterli in una padella antiaderente e farli cuocere, aggiungere dopo qualche minuto un pò di porro tagliato grossolanamente. A parte rompere le uova e, in una ciotola sbatterle insieme ad un pò di grana, sale, e pepe. Una volta che gli asparagi sono appassiti aggiungere le uova sbattute, aiutatevi con un mestolo per far gonfiare la frittata ai lati della padella, rigirare la frittata con l'aiuto di un piatto o un coperchio.

Mescolanza di verdure di primavera.
Qui è un po' più complicat0. Perché dopo aver pulito e lavato le verdure bisogna considerarne i diversi tempi di cottura.
Ingredienti: taccole, asparagi, catalogna (puntarelle), cicoria, basilico aglio fresco, porro, peperoncino, olio extra vergine d'oliva.
Preparazione: tagliare a piccoli pezzi le taccole, dare loro una velocissima cottura in acqua bollente per circa 3 minuti. Scolarle e farle raffreddare. Fare la stessa cosa per la cicoria, senza tagliarla. Tagliare gli asparagi e la catalogna.
Aggiungere in una capiente casseruola olio, peperoncino, aglio e porro. Fare appassire un po', poi aggiungere la catalogna. Dopo 5 minuti aggiungere le taccole, aspettare ancora 5 minuti e aggiungere gli asparagi, far cuocere ancora per 10 minuti. A fine cottura mettete le foglie di basilico. A parte saltate in padella la cicoria insieme ad olio, aglio e peperoncino. A cottura ultimata mettere la cicoria sul fondo di un piatto di portata e sopra adagiateci le verdure stufate.





frigidaire

Oggi sono andata a fare la spesa insieme al mio amore, finalmente l'aspetto interno del mio frigidaire prende forma così la mia fantasia può sfogarsi in una bella ricetta;) porri, taccole, catalogna, cicorietta, pollo, (anche se avrei preferito il coniglio) carciofi, rucola e tanto altro.
Questa sera per cena ho preparato della carne cotta a bagno maria aromatizzata all'olio rosmarino e aglio. Mi spiace non aver scattato una foto, l'aspetto era molto interessante. Ho messo dell'acqua a bollire il una pentola capiente, un piatto di ceramica sopra, un goccino d'olio extra vergine d'oliva e vi ho adagiato la carne. Cinque minuti ed era pronta! A parte ho scaldato un po d'olio con rosmarino e uno spicchio d'aglio e l'ho versato sulla carne.Ho fatto bella figura. Ho portato la carne a tavola direttamente con la pentola d'acqua calda, così che la carne mantenesse la temperatura. contorno spinaci olio e limone e rucola.

lunedì 1 novembre 2010

zuppa di ceci del solco dritto e castagne

Zuppa di ceci del solco dritto e castagne


Questa zuppa, per tradizione, veniva

preparata per il pranzo della vigilia di natale. Si usavano le castagne secche mettendole a bagno insieme ai ceci. Sinceramente io adoro le castagne fresche e in questo periodo autunnale, il primo freddo, la voglia di mangiarle e cucinarle è più forte di me. Cosa c'è meglio di una zuppa?


Per questa zuppa userò i ceci del solco dritto; il nome “del solco dritto” viene dalla tiratura del solco con l'aratro tirato ancora con i buoi, un rito che da secoli si ripete ogni anno il 14 agosto per ringraziare il cielo e la terra del raccolto appena finito e di buon auspicio per il raccolto futuro.


Zuppa di ceci del solco dritto e castagne

ingredienti per 4 persone


400 gr di ceci già ammolati

300 gr di castagne

olio extravergine d'oliva

2 spicchi d'aglio

4 foglie d'alloro

1 costa di sedano

peperoncino qb

sale

brodo vegetale 2l

4 fette di pane tostato


Preparazione

mettere a bagno i ceci la sera prima se si vogliono usare i ceci secchi, poi il mattino seguente metterli a cuocere per un ora circa con uno spicchio di aglio e due foglie d'alloro. Nel caso si avesse poco tempo utilizzare i ceci in barattolo gia cotti avendo cura di lavarli dalla loro acqua. Fate un brodo vegetale con carota sedano e cipolla. Sbollentate le castagne fresche facendo un piccolo taglio per sbucciarle meglio. Pelate le castagne, fate un soffritto con l'aglio, l'alloro, il sedano e il peperoncino. Aggiungete le castagne, i ceci e il brodo vegetale e fate cuocere per un ora circa. Se volete una zuppa più cremosa frullate un terzo della zuppa 15 minuti prima della fine cottura. Servite la zuppa con pane tostato e olio d'oliva a crudo.

Buon appettito.





venerdì 22 ottobre 2010

la mia cena...





Ho letto questo libro, letto, ascoltato, mangiato, bevuto. Mi piace questo modo di vivere la cucina mescolata alla musica e al buon bere. Sì ti viene voglia di mettere la padella sul fuoco e sentire lo sfregolio dell'olio. food sound system

La settimana scorsa avevo messo in frigo un tartufo estivo.Cosa mangio stasera per cena? Esco compro due uova,spinaci... Non ho tante cose da bere in casa ma ho un vino di gran classe regalatomi dal mio amico Stephan un Blanc de Noir (spatburgunder) un delizioso bianco tedesco, parte la voce graffiante Solitude Malia... ft Billie Holiday

buon appetito


La mia cena...

Uova al tegamino con tartufo e spinacini


Ingredienti per 1 persona

2 uova fresche

tartufo quanto basta

spinaci 200 gr

sale

burro


preparazione

Mettere in una padella antiaderente una noce di burro aggiungere gli spinaci e fateli appassire. Una volta appassiti rompere sopra gli spinaci le uova fateli cuocere con un coperchio. Togliere il tutto dalla padella mettere in un bel piatto e grattate sopra il tartufo.

mercoledì 20 ottobre 2010

l'autunno vien mangiando


L'autunno vien mangiando...


La tavola si fa ricca, l'autunno porta con sé i frutti che scaldano il corpo e l'anima. Si raccolgono i frutti che l'estate ha maturato, pieni di colore, calore, energia...la fantasia in cucina prende la mano, riesce ad esprimere il meglio di sé. Dopo l'estate i primi freddi resuscitano la voglia di cibi caldi, cucinati, mescolati per attutire i primi freddi. Solo alcuni: fichi, uva, castagne, funghi, cachi, mele, melograni, olive....frutti caldi pieni di calore. Usati freschi, essiccati, spremuti, trasformati per la dispensa invernale.

Spesso associo alla raccolta di alcuni di questi frutti la vendemmia, la raccolta delle olive a riti sempre legati al cibo, che ogni anno si ripetevano nelle pause per mangiare. Nelle catane di chi lavorava in cantina c'erano: baccalà sfilettato, aringhe, la mortadella...il filone di pane sciapo... nei frantoi c'era sempre il camino acceso (anche oggi) dove c'è sempre qualcuno che tiene la brace abbondante per poter bruscare il pane, tenere al caldo nel coccio i fagioli affogati nel olio...

Ogni stagione la terra ci da i suoi frutti, mi sento una privilegiata a riconoscerli grazie alla cultura contadina che mi porto dietro. Ho sempre pensato fosse normale sapere che i peperoni ci sono d'estate, i cavolfiori d'inverno...invece mi rendo conto che non è così. Oggi dal fruttivendolo, nei supermercati trovi tutto, tutto proviene da altrove, da luoghi in cui ora c'è il sole e niente zuppe di castagne o zucca. Mangiare seguendo la stagionalità è importante (non lo dico io) l'autunno mediterraneo mi ispira così tanto che corro in cucina a far fumare pentole e tegami.

giovedì 22 aprile 2010

Signora Ricotta
Che magico alimento la Ricotta, ogni occasione è buona per per mettersi in mostra. Come una signora sa usare il vestito giusto. Dolce, salata, morbida e cremosa da sola e in compagnia. Molte sono le preparazioni di ricette in pasticceria: dal cannolo siciliano alla pastiera napoletana, mousse, creme, torte. Come ripieno di pasta e carni. Prodotta dal siero residuo della trasformazione del latte in formaggio, riscaldato nuovamente ad alta temperatura. Nasce la Ricotta, da qui il nome “cotta due volte”. Con la Ricotta a volte non serve descrivere una ricetta, viene da sé mangiarla da sola o per chi ha la fortuna di avere un produttore vicino appena fatta, ancora calda... con il caffè del mattino con del miele, un pizzico di cannella....come antipasto con sale pepe e olio, con basilico e pomodori, come salsa per crostini, con erba cipollina o timo. Insomma conviene sempre averne in frigo, risolve un pranzo o una cena una merenda e....come una signora è sempre pronta ad ogni appuntamento.
Che dire la ricotta mi piace tanto! Di bufala, mucca, capra, pecora...
la bufala con miele e pepe, la pecora come ripieno di ravioli, la capra a mousse con menta e una salsa di ciliege la mucca con pomodori sale olio e basilico.


Una domenica sera a cena dai miei amici Mariella e Vincenzo a Ischia di Castro, nella mia amata Tuscia. La casa è avvolta da una calda luce e da sapori di cucina di casa. I tortellini galleggiano in un brodo delizioso, fatto in casa. Poi un bollito accompagnato da una salsa verde di cui Vincenzo è molto geloso. Mi piace questo cibo che accompagna chiacchiere e risate. Alla fine Vincenzo si avvicina al frigorifero e ne estrae un piatto su cui sta adagiata una candida ricotta fresca. Ne prende un pezzo e la mescola con marmellata di visciole. Da allora questo fine pasto, con il suo simpatico nome di "maialata" è entrato nella mia geografia culinaria. Qualche volta ci aggiungo anche del miele di acacia. Che bontà con il pane, con le fette biscottate o anche da sola. Sì, la ricotta è proprio una gran signora...

Oggi due ricette molto semplici da fare ma, gustose e di sicuro successo. La prima ricetta è un primo piatto dolce salato tipico del territorio in cui vivo con una piccola variazione. La seconda un dolce nato nel ristorante di famiglia qualche anno fa...riprende sempre la tipicità del territorio nell'utilizzo di un erba aromatica dal nome esotico la “Persia” (maggiorana) utilizzata per un dolce delle feste originario di Valentano, “tortelli di ricotta con la persia” usata nei sughi con le rigaglie e tanti altri utilizzi.
La ricotta utilizzata per queste ricette è quasi sempre di pecora o mista pecora e mucca.

crema di ricotta alla persia con salsa di fragole



Crema di ricotta alla persia con salsa di fragole
Per la crema di ricotta ingredienti per 4 persone
320 gr di ricotta freschissima
3 rametti di persia (maggiorana)
4 cucchiai di panna fresca
4 cucchiai di zucchero a velo

Salsa di fragole
250 gr di fragole fresche
60 gr di zucchero semolato
2 cucchiai di acqua fredda

Preparazione
Per la preparazione di questo dolce abbiamo bisogno di un robot da cucina, prepariamo prima la salsa di fragole, lavate e pulite le fragole mettere tutti gli ingredienti nel robot e frullare per circa 5 minuti ad alta velocità. Se la salsa non risulta dolce (a volte le fragole non sono troppo mature aggiungere a piacere ancora zucchero). Mettere la salsa in frigorifero. Per la preparazione della crema di ricotta: tritare con un coltello i rametti di persia poi mettere la ricotta nel robot aggiungere tutti gli altri ingredienti insieme e frullare fino a quando diventa cremosa. Servire il dolce in un piatto con la salsa di fragole a specchio poi formare delle quenelle di crema e metterle sopra la salsa. Guarnire con foglioline di persia.